Diversity
Published: November 10, 2021
Diversity
Published: November 10, 2021

Ilaria: “We All Belong to a Single Category: Human”

Ilaria: “Apparteniamo tutti ad un'unica categoria: gli Umani”

Ilaria Giagnoni, PPG field safety manager based in Milan, Italy, is passionate about keeping people safe. Safe from injuries at work and safe from prejudice in the workplace. As an active member of the LGBTQ+ Employee Resource Network (ERN), she talks about the situation in Italy and how we all have a role to play in eliminating discrimination related to gender identity and sexual orientation.

The Secret of a Happy and Successful Work Environment

Ilaria spent 14 years at a chemical solutions company, gaining expertise in the environment, health and safety (EHS) field before starting working at our company in March 2021.

Not only is she our EHS manager for field people throughout Italy but she is also the head of prevention and protection for PPG Business Support as part of the EHS operating team at our Milan site.

When Ilaria joined PPG, she was thrilled to discover we had resource networks like the LGBTQ+ ERN, which advocates for and amplifies the voices of LGBTQ+ employees and their allies.

Although still relatively new, its ambition is to work with the other ERNs and the Global Diversity, Equity and Inclusion (DE&I) team to build empathy across the organization, lead important conversations, cultivate a culture of allyship and address multidimensional identities.

This network gives me (and all our employees) the opportunity to do something to contribute. It makes it possible for our voice to be heard.

Wearing a Dress That Isn’t Yours

As a white woman, Ilaria feels she has had an easy time of things. She considers herself a nonconformist and has what others might perceive as unconventional interests, like motorcycling, home carpentry and martial arts. She even has a medieval sword hanging next to her bed!

I think I'm an eclectic, very active, curious person. My character helps me build many long-time friendships.

Although she occasionally struggles with sexists stereotypes, she considers herself privileged for having experienced very few obstacles throughout her life. Unfortunately, this is not the same for everyone.

Ilaria says that though things are improving, people still place others into “boxes” – they put a dress on you that isn’t yours, but that you wear for a long time.

While labelling people is part of human nature, it is wrong to keep these labels. We all belong to a single category: human.

“We Are All Normal in Our Own Way”

Ilaria tells us that in Italy, the mentality toward inclusivity is still far behind, especially in small towns. For example, same sex marriage is not allowed.

While things have come a long way, Ilaria feels that there is still a lot to do.

Italy needs strong support to implement inclusive projects that help people understand that "normal" doesn’t exist. Or rather, that we all are normal, in our own ways.

Accepting Differences and Inviting the Future with Optimism

Ilaria believes that the only way to reduce prejudice is knowledge. People reject what they don't know, so we need to bring them closer to what is different to them and help them understand that diversity is to be “sought, not rejected”.

Prejudice grows in the dark, from fear of the unknown. We need to turn on the light and make sure prejudice no longer plays a role in relationships.

Ilaria is active in her support of LGBTQ+, participating in PRIDE and demonstrations; reading, learning and voting; and talking about her ideas with everyone without fear.

People’s peculiarities must be protected because they are the key to harmony and efficiency. And I believe that's the secret of a happy and successful work environment.

She hopes the next generation isn’t afraid to show who they are, of being judged or rejected. She implores us not to become accomplices to prejudice by remaining silent or blind.

Each generation has its own challenge, its own battle for civil rights. This is ours – to eliminate discrimination related to gender identity or sexual orientation. Now.

Ilaria Giagnoni, field safety manager PPG basata a Milano, Italia, ha la passione nel garantire la sicurezza delle persone; al sicuro dagli infortuni sul lavoro e al sicuro dai pregiudizi sul posto di lavoro. Come partecipante attivo del LGBTQ+ Employee Resource Network (ERN), parla della situazione in Italia e di come tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere per eliminare la discriminazione fondata sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale.

Il segreto di un ambiente di lavoro felice e di successo

Ilaria ha trascorso 14 anni in un'azienda chimica, acquisendo esperienza nel campo dell'environment, health and safety (EHS) prima di iniziare a lavorare presso la nostra azienda a marzo 2021.

Non è solo la nostra responsabile EHS per le persone operative in tutta Italia, ma è anche responsabile della prevenzione e protezione per PPG Business Support come parte del team operativo EHS presso la nostra sede di Milano.

Quando Ilaria è entrata a far parte di PPG, ha scoperto con entusiasmo che offrivamo una risorsa come il LGBTQ + ERN, che sostiene e amplifica le voci dei dipendenti LGBTQ + e dei loro sostenitori.

Sebbene sia un programma ancora relativamente nuovo, la sua ambizione è quella di lavorare con gli altri responsabili ERN e il team Global Diversity, Equity and Inclusion (DE&I) per migliorare l’empatia in tutta l'organizzazione, condurre dei dialoghi importanti, coltivare una cultura della solidarietà e dedicarsi a identità multidimensionali. 

Questa organizzazione offre a me (e a tutti i nostri collaboratori) l'opportunità di fare qualcosa per contribuire. Rende possibile l’ascolto delle nostre opinioni.

Indossare un vestito che non è il tuo

Come donna di pelle bianca, Ilaria sente di avere avuto una vita facile per molti aspetti. Si considera anticonformista e ha interessi che altri potrebbero percepire come non convenzionali, come motociclismo, lavori di carpenteria, bricolage e arti marziali. Ha persino una spada medievale appesa vicino al suo letto!

Penso di essere una persona eclettica, molto attiva, curiosa. Il mio carattere mi aiuta a coltivare molte amicizie di lunga durata.

Sebbene occasionalmente debba lottare con gli stereotipi sessisti, si considera privilegiata per aver sperimentato pochissimi ostacoli nel corso della propria vita. Sfortunatamente, non è così per tutti.

Ilaria afferma che sebbene le cose stiano migliorando, le persone classificano ancora gli altri in “categorie” - ti mettono un vestito che non è il tuo, ma che indossi per molto tempo.

Anche se etichettare le persone fa parte della natura umana, è sbagliato mantenere tali stereotipi. Apparteniamo tutti a un'unica categoria: gli umani.

"Siamo tutti normali a modo nostro"

Ilaria ci spiega che in Italia la mentalità verso l'inclusività è ancora molto indietro, soprattutto nei piccoli comuni. Ad esempio, il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è consentito.

Nonostante si siano fatti molti progressi, Ilaria sente che c'è ancora molto da fare.

L'Italia ha bisogno di un forte sostegno per realizzare progetti inclusivi che aiutino le persone a capire che il "normale" non esiste. O meglio, che siamo tutti normali, a modo nostro.

Accettare le differenze e affrontare il futuro con ottimismo

Ilaria crede che l'unico modo per combattere il pregiudizio sia la conoscenza. Le persone rifiutano quello che non conoscono, quindi dobbiamo avvicinarle a ciò che è diverso da loro e aiutarle a capire che la diversità deve essere "cercata, non rifiutata".

Il pregiudizio cresce nel buio, dalla paura dell'ignoto. Dobbiamo accendere la luce e assicurarci che il pregiudizio non giochi più nessun ruolo nelle relazioni tra le persone.

Ilaria è attiva nel suo sostegno a LGBTQ+, partecipando a cortei PRIDE e a manifestazioni; leggendo, imparando ed esercitando il proprio voto; parlando delle proprie idee con tutti senza paura.

Le peculiarità delle persone vanno tutelate perché sono la chiave dell'armonia e dell'efficienza. E credo che questo sia il segreto di un ambiente di lavoro felice e di successo.

Spera che le persone della prossima generazione non abbiano paura di mostrare chi sono, di essere giudicati o respinti. Chiede con forza di non diventare complici del pregiudizio rimanendo in silenzio o ciechi.

Ogni generazione ha la propria sfida, la propria battaglia per i diritti civili. Questa è la nostra: eliminare la discriminazione legata all'identità di genere o all'orientamento sessuale. Adesso.

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